Manuale Accreditamento [56]

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1.8.1
CRITERIO 8 – Umanizzazione
8.1 L’organizzazione definisce, realizza e valuta programmi per la umanizzazione e personalizzazione dell’assistenza nell’ottica della centralità del paziente.

8.1.1 Sono definite modalità organizzative per l’accesso e la dimissione orientate al riconoscimento e rispetto delle
differenze e delle fragilità.
8.1.2 È prevista la formazione degli operatori inerente agli aspetti relazionali.
8.1.3 Sono effettuate indagini finalizzate a misurare la qualità relazionale percepita dagli utenti.
8.1.4 È garantita la partecipazione del cittadino nella strutturazione e valutazione dei PDTA, per quanto applicabile
rispetto al ruolo della struttura.

Il nostro Statuto ci impegna in tal senso:

La Cooperativa ha per oggetto l’intervento interdisciplinare nell’ambito premesso tramite le seguenti modalità operative:

a)  sperimentazione e gestione di servizi territoriali orientati ad una risposta assistenziale integrata e di qualità rivolta a cittadini con disabilità. Tali servizi intendono ispirarsi ed operare in un contesto tecnico e culturale teso, innanzitutto, al rispetto della dignità dell’utente,  alla realizzazione di risposte personalizzate del bisogno e al mantenimento delle persone svantaggiate presso il proprio domicilio. Scopo della cooperativa è anche erogare prestazioni assistenziali e socio-sanitarie di elevato contenuto professionale e con orientamento multiprofessionale.

b)  ricerca e sperimentazione nell’ambito dei servizi alla persona;

c)  prestazioni dirette ed individuali tramite convenzione con enti;

d)  gestione di servizi ambulatoriali, domiciliari a carattere riabilitativo;

e)  collaborazione con associazioni di utenza e strutture del volontariato per il perseguimento del fine sociale;

f)  formazione del personale sanitario nell’ambito di operatività;

g)  promozione culturale e sociale dell’attività preventiva e riabilitativa oggetto dell’intervento.

 

Da un punto di vista operativo due sono le modalità di approccio al paziente che si ispirano nettamente al principio di umanizzazione delle cure:

     Nel contesto sia ambulatoriale che domiciliare sul quale siamo fortemente impegnati orientiamo il personale alla massima attenzione agli aspetti relazionali e alla sensibilità nei confronti delle dinamiche familiari.

     in particolare al domicilio due aspetti sono di sostegno alla personalizzazione dell'intervento:

     1) La presenza del care-giver rappresenta una risorsa per la persona e per il fisioterapista domiciliare che, inserendosi all’interno del rapporto ‘paziente/caregiver’, interpretandone le difficoltà, le risorse e i limiti, rappresenta una guida per un reciproco aiuto e sostegno nella quotidianità

2) L'allenamento quotidiano che si attiva e va oltre l'ora di riabilitazione; comprendere che ogni piccolo gesto, necessario per bere un bicchiere d’acqua, mettersi gli occhiali, una maglia, aprire la porta, sedersi sul divano, andare a tavola, può essere compiuto attraverso strategie che stimolando tutto il sistema neuro-motorio facilitano l'apprendimento e il mantenimento.

 

Nel contesto dell'intervento riabilitativo sul bambino poniamo il tema della presa in carico globale della famiglia che lo circonda, delle sue possibilità di collaborare alla soluzione dei problemi e/o delle difficoltà educativo-relazionali che esprime.

La presenza delle figure di sostegno psicologico è sistematica a fianco dei terapisti sia al fine di leggere adeguatamente le dinamiche in atto sia di favorire in positivo le risorse relazionali-affettive in un clima di grande attenzione ai bisogni dei bambini e dei loro genitori

 

 

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